Saggi/spettacoli fine corso 2021/22
Teatro Basilica – Piazza di Porta San Giovanni, 10 – Roma
25 giugno ore 21 – 26 giugno ore 22
Note di regia dei due corsi amatoriali di Recitazione del lunedì e giovedi.
UCCELLI
A cura di Daniele Amendola
Uccelli è uno spettacolo tratto da ‘Vojeur’ di Luigi Amendola.
Nell’ adattamento si è scelto di focalizzarsi sul motore narrativo del testo, ampliando il racconto con l’inserimento di altri personaggi.
Esterno giorno. Una strada affollata di una grande metropoli.
Uomini, macchine, clacson, palazzi, cielo.
D’improvviso qualcuno sceglie di rompere la linea orizzontale che governa la vita e sale su un cornicione.
Da qui ha inizio la commedia, che ruota attorno alla necessità degli uomini di poter essere salvatori per essere salvati a loro volta, generando un vortice di immobilità, che li condanna ad essere niente di più (niente di meno) che spettatori o, nelle migliori speranze, attori, ma senza possibilità di scegliere il proprio destino o battuta.
DIVERSE IPOTESI DI FINE DEL MONDO E UN’UTOPIA SUL FUTURO
Spettacolo tratto da ‘Soli Deo Gloria’ di Peter Asmussen.
A cura di Daniele Amendola
Del testo ne abbiamo amato e rispettato la struttura, ma l’asse narrativa e il punto di fuga hanno preso traiettorie nuove: il nostro spettacolo prova a portare avanti una tesi, o meglio diverse ipotesi.
Sei attori, nessun’affezione ai personaggi, ma un nesso più grande.
Come nelle tragedie un coro scandisce le storie che si susseguono, permettendo prologhi ed epiloghi che di volta in volta ci aprono a uno sguardo più ampio della narrazione a cui assistiamo.
Come un’alba alla fine della notte, le storie vengono illuminate nel momento della loro catarsi, del crollo, della crisi, nel punto in cui si è giunti alla fine.
Un filo di senso e di causa-effetto unisce indissolubilmente tutte le storie alla Storia del mondo.
Il traguardo è un’utopia: che l’uomo possa sempre riemergere dalle proprie macerie, imparare dai propri errori.
Note di Regia
di Chiara Petrolati
“SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE”
di William Shakespeare
“Sogno di una notte di mezza estate” è una delle opere più famose e affascinanti di William Shakespeare che narra come, in una magica notte estiva, per caso, per gioco e per amore, il mondo umano e quello delle ombre si incontrano, fino a rendere sbiaditi i confini tra realtà e sogno.
Il bosco vicino ad Atene diventerà teatro di vicende sorprendenti e sia gli umani che le creature fatate saranno preda di dirompenti passioni, come amore, gelosia e invidia, sperimenteranno cambiamenti fantastici e repentini e cercheranno, con ogni mezzo, di perseguire i propri desideri, chi per far valere i propri diritti, chi per mettersi in mostra, chi per il semplice gusto di disobbedire.
I personaggi, persi e immersi nel folto del bosco, vivranno emozioni indomabili e situazioni destabilizzanti… una condizione piuttosto familiare ai più giovani; questa è, infatti, la ragione che mi ha spinta a scegliere di lavorare su quest’opera con il mio gruppo, insieme all’occasione, fornita dal testo, di ricreare le dinamiche di una piccola compagnia teatrale e di giocare con il confine tra attore e personaggio.